
fernando moretti


works.
Download & Druck. Straßenkunst für Ihr Zuhause.

Henry Heimlich sosteneva che se tutti i vostri contemporanei capiscono ciò che avete fatto, allora non siete stati abbastanza creativi. Heimlich è stato un medico visionario e questa sua affermazione sembra calzare perfettamante, oltre che nel campo medico, anche nel mondo dell’arte, ma quando ci si sposta in ambito grafico pubblicitario le cose cambiano radicalmente. Se la tua creatività rimane incompresa dal target, se la comunicazione rivolta a far conoscere un nuovo prodotto è troppo criptica, utilizza dei colori inappropriati oppure dei caratteri poco leggibili...tutto questo, oltre che incrinare la propria autostima creativa, si trasforma in un disastro commerciale.
graphic
info.
In un percorso curvilineo che ogni tanto lo riconduce alla sua precedente formazione,
Nando ha intrapreso una ricerca pittorica che sfrutta il bagaglio di segni e di linguaggi propri della comunicazione pubblicitaria arrivando a comporre opere originalissime in cui l'evidenza del messaggio è la cifra distintiva.
Nando crede fortemente in un arte che sia frutto di un impegno etico e civile, in un'arte, cioè, che rifletta sulla grandi tragedie dei nostri giorni e sulle urgenze mai risolte della nostra società.
In questa sua ricerca il quadro diventa il campo d'azione di uno spettatore a cui è affidato il compito di intervenire sull'opera in un gioco di spostamenti e di sostituzioni che diventa, al pari di quello del pittore, un vero e proprio atto creativo.
Ch guarda è chiamato a collaborare nella realizzazione dell'immagine non sottraendosi, cosi, allo svelamento dei messaggi nascosti. L'opera, in altre parole, non vuole essere contemplata, ma realmente "maneggiata"per il fatto stesso che i suoi messaggi sono muti alla semplice contemplazione. In essa, infatti, non si può esaurirne la fruizione, ma questa deve essere la prima fase di un percorso che porta lo spettatore alla condivisione del pensiero dell'artista. È, questo un percorso mitologico ed etico: si arriva alla riflessione attraverso l'azione ed è essa stessa momento simbolico integrato nell'opera.
Nando, a modo suo, ha voluto chiudere l'esperienza del quadro tradizionale, quello per cui è stato imposto il "vietato toccare" nel museo. Di fronte alle sue opere ci dice "toccare per pensare".
Enrico Scalia
